domenica 22 luglio 2007

Scusate se ho 15 anni (più o meno..)

[..]Probabilmente un giorno qualcuno mi chiederà quando ho capito che l'amavo. Magari sarà mio figlio o il mio migliore amico o il mio prossimo fidanzato. E io dirò che non so bene. Forse me ne uscirò con una risposta cretina tipo: L'ho sempre saputo. O da sempre. Le classiche frasi stampate sui biglietti di auguri o incise sulle fedi nuziali.

Ma secondo me l'ho amato la notte che ho scritto quella lettera. Quando non riuscivo a dormire. Perchè non riuscivo a togliermelo dalla testa. Perchè mi spezzava il cuore. Perchè volevo che mi volesse.

Ma ho capito che era vero quando eravamo a Seattle. In qualche stupido negozio a ridere di tutti gli stupidi gadget e, chiaramente, a comprarli. E l'ho guardato aprire il portafogli.

E dentro c'era la mia foto.

Tutti i milioni di centimetri che ci separavano si sono dissolti. E avevo voglia di baciarlo. Avevo voglia di piangere.

Non ce l'aveva messa apposta perchè me ne accorgessi. Non era una poesia carina scritta per me. Non era una rosa per San Valentino.

Era lì. Ero lì e basta. Ero un pezzo del suo cuore e basta.

E' stata la sensazione più vera che abbia mai provato.

Dieci secondi dopo ha chiuso il portafogli e se lo è rimesso in tasca. Non si è accorto che guardavo.

E poi smetterò di rievocare e il mio interlocutore mi sventolerà la mano davanti alla faccia per scacciare il mio sguardo nostalgico e ghignerà: 'Hai capito che lo amavi perchè nel portafogli aveva quella foto di merda della scuola?'

E io farò di sì con la testa.[..]

Sono un po' arrugginito ma me la ricordo questa sensazione. Se non vi hanno mai aspettato, a sorpresa, all'uscita da un corso inutile, sotto la neve che scende lenta, con un sorriso caldo pronto per essere regalato.. beh.. vi manca qualcosa, e vi auguro di provarla.

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