venerdì 28 settembre 2007

L'amore vince.

Abuelas de Plaza de Mayos l'amore vince.

mercoledì 8 agosto 2007

If we turn..

I want to see what people saw
I want to feel like I felt before
I want to see the kingdom come
I want to feel forever young
I want to sing
To sing my song
I want to live in a world where I belong
I want to live
I will survive

(Travis - Turn)

martedì 7 agosto 2007

Fuga per la Vittoria

Premessa 1: Io non amo il calcio.
Premessa 2: Io ho comunque un giocatore preferito, il suo nome è Osvaldo Ardiles

Ardiles, tra le altre cose, è quello che nel film "fuga per la vittoria" ad un certo punto supera un avversario alzandosi la palla di tacco. Avrò visto quella sequenza un milione di volte ed ogni volta resto rapito.
Rapito come dalla rovesciata di Pelè che si vede poco dopo, O'Rei non mi piace nè come uomo nè come giocatore, ma in quel gesto in cui il mondo finisce sottosopra, in cui l'irrazionale diventa reale.. beh è divino, un'eleganza di un altro mondo.

oggi su questo blog ho trovato un commento che mi è piaciuto e che riporto interamente:

[quote]
Ho fissato un immagine di quegli anni...un breve click

Click (apro il diaframma sul ricordo)

Inghilterra-Argentina a Wembley in piena guerra delle falkland ...

i tifosi inglesi tirano fuori la union jack ed iniziano ad insultare gli argentini, dall'altra parte gli argentini rispondono...è una guerra di insulti assurdamente nazionalisti,
Eppure continuano ad insultarsi...
In mezzo al campo c'è un omino con la maglia argentina, si chiama Osvaldo Ardiles , è un centrocampista dai piedi fini e la testa pensante, lui Argentino gioca a calcio nel Tottenham Hotspur di Londra Inghilterra,
Lo vedo fermarsi smettere di giocare inginocchiarsi in mezzo al campo e chiedere in nome di chi si stanno insultando ...
in nome di chi si stanno facendo la guerra...
degli inglesi ridotti al lastrico dalla thatcher? degli argentini massacrati dalla dittatura del generale Galtieri?
Ho in mente una musica Elvis Costello che canta una canzone meravigliosa in cui descrive i fondali mariini come una delle cose più belle dell'universo...ed il mare di fronte alle falkland in quel momento stride ...
Galtieri, la thatcher, i clash, elvis costello , Osvaldo Ardiles,gli anni 80 ..un po' di nostalgia ce l'ho pure io

Click

Fine del ricordo

[/quote]

Cazzo cazzo cazzo, ancora ci credo che si possa driblare il mondo con un colpo di tacco...

venerdì 3 agosto 2007

mercoledì 25 luglio 2007

La Tradotta

Cosa canta il soldato, soldatino,

dondolando, dondolando gli scarponi,
seduto con le gambe ciondoloni
sulla tradotta che parte da Torino?

"Macchinista del vapore,
metti l'olio agli stantuffi,
della guerra siamo stufi
e a casa nostra vogliamo andà"

Soldatino, canta canta:
cavalli otto, uomini quaranta.

(Gianni Rodari)

Quando ci stancheremo delle tradotte?

Uranio impoverito... ce lo siamo già dimenticati.

Soldatino, canta canta:
cavalli otto, uomini quaranta.

lunedì 23 luglio 2007

Precisazioni

1- non ho 15 anni (sono più intorno al 15x2, almeno anagraficamente);
2- quanto raccontato in calce alla citazione dal libro "scusate se ho 15 anni" è un fatto appartenente alla memoria storica (orica.. orica.. orica..).

questo solo per rassicurare le numerosissime single che dovessero passare da queste parti...

domenica 22 luglio 2007

Scusate se ho 15 anni (più o meno..)

[..]Probabilmente un giorno qualcuno mi chiederà quando ho capito che l'amavo. Magari sarà mio figlio o il mio migliore amico o il mio prossimo fidanzato. E io dirò che non so bene. Forse me ne uscirò con una risposta cretina tipo: L'ho sempre saputo. O da sempre. Le classiche frasi stampate sui biglietti di auguri o incise sulle fedi nuziali.

Ma secondo me l'ho amato la notte che ho scritto quella lettera. Quando non riuscivo a dormire. Perchè non riuscivo a togliermelo dalla testa. Perchè mi spezzava il cuore. Perchè volevo che mi volesse.

Ma ho capito che era vero quando eravamo a Seattle. In qualche stupido negozio a ridere di tutti gli stupidi gadget e, chiaramente, a comprarli. E l'ho guardato aprire il portafogli.

E dentro c'era la mia foto.

Tutti i milioni di centimetri che ci separavano si sono dissolti. E avevo voglia di baciarlo. Avevo voglia di piangere.

Non ce l'aveva messa apposta perchè me ne accorgessi. Non era una poesia carina scritta per me. Non era una rosa per San Valentino.

Era lì. Ero lì e basta. Ero un pezzo del suo cuore e basta.

E' stata la sensazione più vera che abbia mai provato.

Dieci secondi dopo ha chiuso il portafogli e se lo è rimesso in tasca. Non si è accorto che guardavo.

E poi smetterò di rievocare e il mio interlocutore mi sventolerà la mano davanti alla faccia per scacciare il mio sguardo nostalgico e ghignerà: 'Hai capito che lo amavi perchè nel portafogli aveva quella foto di merda della scuola?'

E io farò di sì con la testa.[..]

Sono un po' arrugginito ma me la ricordo questa sensazione. Se non vi hanno mai aspettato, a sorpresa, all'uscita da un corso inutile, sotto la neve che scende lenta, con un sorriso caldo pronto per essere regalato.. beh.. vi manca qualcosa, e vi auguro di provarla.

Sta sera, La7 ore 21.30

Almeno se ne parla un po'. Non so quanto durerà il link, ma di certo fino a sta sera.. che poi è quel che basta.
Se poi qualcuno sentisse smuoversi qualcosa nell'animo suggerirei di cercare il film/documentario "Genova per noi".
Ora sembra che sia stato tutto normale a Genova. Paura, paura, paura di quanto questo paese è bravo a non guardare mai indietro. E' questo ciò che più mi spaventa.
Facciamo un gioco, facciamo che provate ad immaginare di raccontare quei giorni ai vostri figli, scoprirete che di normale non c'è assolutamente niente.

venerdì 20 luglio 2007

Pupissima

Girando, girando mi sono imbattuto nel blog di una pupa. Leggendo questo mi è spuntato il sorriso. Cioè, dico, se qualcuno passerà mai di qua si ricordi di passare anche di là. Io, da bravo maleducato, la linko a sua insaputa.. mi perdonerà? dai, credo di sì..
Ciao Pupa!

Acido, acida..

Acido, dunque sarei acido per dimenticarti. Questo mi dici.
Tu che mi uccidi con ogni parola, mi dici questo.
Tu che mi fai sentire sbagliato e brutto e sporco come nessuno mai.
Tu che sai ridurre il mio amore ad una cosa piccola e meschina fino al punto di farmi sentire incapace di amare.
Vorrei non averti mai amato. Sì lo so è banale.
Di qualcuno che mi ami e di una scopata ben fatta, ecco di cosa ho bisogno per dimenticarti.
Fanculo.

giovedì 19 luglio 2007

Ci ho visto verde..

Sull'aereo c'era un giovane leghista. Con tanto di fazzolettino col simbolo del partito.. ovviamente verde.
Gli ho dato "inavvertitamente" una botta con la spalla sulla testa. Attentato! Attentato!
Zani, come avrete capito, non è proprio leghista. Zani vive a nord, questo sì, e allora? Questo blog ha strane tendenze anarcoidi.

Urgenza

Urgenza di scrivere. Come si fa a guardare bene il mondo?
Scrivo su un foglio piccolo piccolo ed imparo di nuovo le piccole lettere.
Sono Zani. Sono un provinciale, questo lo so e me lo dice anche l'eccitazione che ho nel prendere un aereo e me lo ribadiscono pure gli occhi delle due ragazze sedute di fronte a me. Si amano? Non lo so. Di certo si desiderano. Sono un provinciale e le noto. Noto forse tutti quelli che si amano?
Questo è un tentativo, ok!? Sì, sì, l'ennesimo tentativo di liberare il mio cervello da parole luminose che lo intasano.
Prendetele pure, a me non servono e nel vostro cervello non resteranno più di un secondo.
Ora morirò precipitando.

venerdì 6 luglio 2007

Se scrivo è per cercare di raggiungerti..

Every day I wake up and it's Sunday
Whatever's in my head won't go away
The radio is playing all the usual
And what's a wonderwall anyway

Because my inside is outside
My right side's on the left side
'Cos I'm writing to reach you
But I might never reach you
I long to teach you about you
But that's not you

It's good to know that you are home for Christmas
It's good to know that you are doing well
It's good to know that you all know I'm hurting
It's good to know I'm feeling not so well

Because my inside is outside
My right side's on the left side
'Cos I'm writing to reach you
But I might never reach you
I long to teach you about you
But that's not you
Do you know it's true
And that won't do

Maybe then tomorrow will be Monday
And whatever's in my head should go away
Still the radio keeps playing all the usual
And what's a wonderwall anyway

giovedì 5 luglio 2007

I marinai sono uomini perduti

Odio il modo in cui mi comporto.
Odio la mia cattiveria.
Odio il modo in cui uso tutti.
Fammi ridiventare buono. Fammi ridiventare bello. Senza di te appassisco.
Perdo tutti i petali.

lunedì 2 luglio 2007

Mondo Folle

Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow
No tomorrow

And I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in which I’m dying
Are the best I’ve ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It’s a very very
Mad world
Mad world

mercoledì 20 giugno 2007

Voglio, cazzo se voglio

Yeah, I know nobody knows
where it comes and where it goes
I know it's everybody's sin
You got to lose to know how to win

Half my life
is in books' written pages
Lived and learned from fools and
from sages
You know it's true
All the things come back to you

Sing with me, sing for the year
Sing for the laughter, sing for the tears
Sing with me, if it's just for today
Maybe tomorrow, the good lord will take you away

Yeah, sing with me, sing for the year
sing for the laughter, sing for the tear
sing with me, if it's just for today
Maybe tomorrow, the good Lord will take you away

Dream On Dream On Dream On
Dream yourself a dream comes true
Dream On Dream On Dream On

martedì 12 giugno 2007

Che cos'è l'amor?

[..]Ci siamo dati appuntamento per
un'altra notte. Sono tornato a trovare
Molly e le ho raccontato tutto. Per
nascondermi la pena che le facevo, s'è
data un gran daffare, ma comunque non
era difficile vedere che ce l'aveva.
L'abbracciavo più spesso adesso ma era
un dispiacere profondo il suo, più
vero che da noi, perché noialtri
abbiamo piuttosto l'abitudine di dirlo
più grosso di quel che è. Con gli
americani è il contrario. Non osano
capire, ammetterlo. è un po'
umiliante, ma comunque, è proprio
pena, non è orgoglio, non è nemmeno
gelosia, né scene, è nient'altro che
la vera pena del cuore e bisogna ben
dirsi che tutto questo ci manca dentro
e quanto al piacere di provare della
pena siamo a secco. Ci vergogniamo di
non essere ricchi di cuore e di tutto
e anche d'aver comunque giudicato
l'umanità più bassa di quel che in
fondo è davvero.
Di quando in quando, si lasciava
andare Molly a farmi comunque un
piccolo rimprovero, ma sempre in
termini molto misurati, molto garbati.
"Sei molto gentile, Ferdinand, mi
diceva lei, e so che fai degli sforzi
per non diventare cattivo come gli
altri, soltanto, non so se sai bene
quello che in fondo tu desideri...
Pensaci bene! Bisognerà che ti trovi
da mangiare quando sarai tornato
laggiù, Ferdinand... E altrove non
potrai più passeggiare come qui a
fantasticare per notti e notti... Come
ti piace tanto fare... Mentre io
lavoro... Ci hai pensato Ferdinand?"
In un certo senso, aveva ragione, ma
a ciascuno il suo. Avevo paura di
ferirla. Soprattutto perché lei si
feriva facilmente.
"Ti assicuro che ti amo, Molly, e ti
amerò sempre... come posso... a modo
mio."
Il mio modo, non era molto. Era bene
in carne però Molly, molto attraente.
Ma avevo anche quella brutta
inclinazione per i fantasmi. Forse
nient'affatto per colpa mia. La vita
vi obbliga a restare un po' troppo
spesso coi fantasmi.
"Tu sei molto affettuoso, Ferdinand,
mi rassicurava lei, non piangere per
me... Tu sei come malato della voglia
di saperne sempre di più... Ecco
tutto... Insomma, devi fare la tua
strada... Di là, tutto solo... è il
viaggiatore solitario quello che va
più lontano... Partirai presto allora?
- Sì, vado a finire gli studi in
Francia, e poi tornerò, l'assicuravo
io con faccia di bronzo.
- No, Ferdinand, non tornerai più...
E poi non sarò nemmeno più qui..."
Non era stupida.
Arrivò il momento della partenza.
Andammo una sera verso la stazione un
po' prima dell'ora in cui tornava
nella casa. In giornata ero andato a
salutare Robinson. Non era contento
nemmeno lui che lo lasciassi. Non la
smettevo di lasciare tutti. Sulla
banchina della stazione, aspettando il
treno con Molly, passarono degli
uomini che fecero finta di non
conoscerla, ma bisbigliarono delle
cose.
"Ecco che sei già lontano,
Ferdinand. Tu fai, vero, Ferdinand,
esattamente quel che hai voglia di
fare! Ecco quel che importa... è solo
questo che conta..."
Il treno è entrato in stazione. Non
ero più molto sicuro della mia
avventura quando ho visto la macchina.
L'ho abbracciata Molly con tutto il
coraggio che avevo ancora nella
carcassa. Avevo una gran pena,
autentica, una volta tanto, per il
mondo intero, per me, per lei, per
tutti gli uomini.
è forse questo che si cerca nella
vita, nient'altro che questo, la più
gran pena possibile per diventare se
stessi prima di morire.
Sono passati degli anni da quella
partenza e poi ancora anni... Ho
scritto spesso a Detroit e poi altrove
a tutti gli indirizzi che mi ricordavo
e dove potevano conoscerla, seguirla
Molly. Non ho mai ricevuto risposta.
Il casotto è chiuso adesso. è tutto
quello che ho potuto sapere. Buona,
ammirevole Molly, vorrei se può ancora
leggermi, da un posto che non conosco,
che lei sapesse che non sono cambiato
per lei, che l'amo ancora e sempre, a
modo mio, che lei può venire qui
quando vuole a dividere il mio pane e
il mio destino furtivo. Se lei non è
più bella, ebbene tanto peggio! Ci
arrangeremo! Ho conservato tanto della
sua bellezza in me, così viva, così
calda che ne ho ancora per tutti e due
e per almeno vent'anni ancora, il
tempo di arrivare alla fine.
Per lasciarla mi ci è voluta proprio
della follia, della specie più brutta
e fredda. Comunque, ho difeso la mia
anima fino ad oggi e se la morte,
domani, venisse a prendermi, non
sarei, ne sono certo, mai tanto
freddo, cialtrone, volgare come gli
altri, per quel tanto di gentilezza e
di sogno che Molly mi ha regalato nel
corso di qualche mese d'America.[..]

Luis Ferdinand Celine
Viaggio al termine della notte.

lunedì 11 giugno 2007

liberi?

Non fermarti non è tardi resta fuori che ho bisogno
Di parlarti di guardarti di baciarti di toccarti
E di essere liberi senza dover spiegare niente
Liberi veramente
Senza trucchi e senza niente
Liberi finalmente
Libero solo adesso che ti parlo
Adesso che ti guardo
Libera mentre muovi la tua bocca
Quando ridi perché è rossa
Liberi perché fuori è ancora caldo
Liberi come rondini di marzo
Liberi da morire finalmente
Liberi da tornare tra la gente


ho bisogno di tornare a baciare come i due ragazzi che ho visto sta sera al parcheggio tornando a casa..

sabato 9 giugno 2007

a volte viene così..

Ci sono serate in cui i dolori si muovono silenziosi tra le nostre cellule. Ci sono dolori che sono come veleni e vengono somministrati con numerose carezze. Vorrei che tutto questo smettesse. Vorrei non sentire una fitta al cuore ogni volta che leggo le sue parole. Vorrei che parole come Venezia, Sicilia, Sauna, Vasco, Prosecco, Vienna, Divano tornassero a suonare neutre alle mie orecchie. Niente più carezze please.

venerdì 13 aprile 2007

Running Feelings


I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hole
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything

What have I become
My sweetest friend
Everyone I know goes away
In the end
And you could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt

I wear this crown of thorns
Upon my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stains of time
The feelings disappear
You are someone else
I am still right here

If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way

domenica 18 febbraio 2007

Scivola via


Senza eta'
il vento soffia la
sua immagine
nel vetro
dietro il bar
gocce di pioggia
bufere d'amore
ogni cosa passa e lascia

Scivola,
scivola vai via
non te ne andare
scivola,
scivola vai via
via da me

Canzoni e poesie
pugnali e parole
i tuoi ricordi
sono vecchi ormai
e i sogni di notte
che chiedono amore
cadono al mattino
senza te
cammina da solo
urlando ai lampioni
non resta che cantare ancora

Scivola,
scivola vai via
non te ne andare
scivola,
scivola vai via
via da me

giovedì 25 gennaio 2007

Bon, adesso basta..

Sta sera ho proprio un buco dentro.
Non è un bel periodo ultimamente ma, tutto sommato, tenevo botta. Sta sera no. Sta sera basta.
Sta sera ho capito che non ho più niente da dare. Figurarsi se ho qualcosa da dire visto che, volendo stare ai fatti, ho detto comunque poco e quel poco usando parole di altri.
Sono stanco, sta sera ho capito che non c'è nessuna delle persone che ho vicino che mi conosce. Nessuno ha cercato di conoscermi. Io sono tendenzialmente disponibile ad ascoltare, ad adattarmi, a dare. Questo viene apprezzato. Questo mi ha sempre fatto stare bene. Ma sta sera basta perchè ho capito che alla fine tutti si sono sentiti liberi, visto che io non mi mostro mai in maniera chiassosa, di mettermi addosso i costumi che preferivano. Mi hanno vestito dei panni di ciò di cui avevano bisogno. E io li ho lasciati fare.
Quando poi la persona che sono è saltata fuori, dissonante dai mille modelli fasulli, diverso da ogni personaggio che sono stato chiamato ad interpretare, beh mi è stato rinfacciato di non essere meraviglioso come mi si credeva. Le persone che mi cercavano si sono sentite tradite e sono passate avanti, non lesinando critiche a volte anche aspre alle quali io non so, non ho mai saputo e non saprò mai rispondere e dalle quali non so difendermi.
Ognuno ha preso il suo pezzetto e poi si è sentito in diritto di reclamare perchè il resto della torta non ha lo stesso sapore del pezzo che hanno assaggiato.
E la buttano. E mi buttano. Non senza prima avermi condito con un po' di disprezzo per la mia falsità.
Ne ho le palle piene.
Non so se scriverò più.
Se sei passato per caso di qua, il mio saluto a te visitatore. Questo inutile blog se ne và in culo.
grazie.